“Mi immagino già distesa in spiaggia, con le onde del mare che sono l’unico rumore di sottofondo, con il famoso chiosco dove tutti sognano di lavorare, che si trova sulla destra, alle nostre spalle: ci lavorano due giovani e simpatici trentenni americani: lei ha i capelli ricci ricci, non è molto alta ma ha un gran sorriso, lui invece è il tipico ammmericano dalla mascella forte che appena stacca va a fare surf. Sembrano tanto felici di aver preso questa decisione, 4 anni fa; hanno lasciato il lavoro che avevano a Coney Island  e si sono trasferiti a Saint Martin. Tanti lo sognano, ma poi quelli che davvero hanno il coraggio di farlo, sono proprio pochi. Pochi, ma buoni e con tanta voglia di fare. E adesso, tutti si immedesimano nelle loro giornate davanti al mare, e pochi pensano invece a quanto possa essere difficile trovarsi in un mondo nuovo senza certezze. Fanno ancora difficoltà a capire i clienti che parlano olandese, ma hanno già imparato a farsi voler bene.

Io attacco bottone molto facilmente quando sono in un paese straniero. Mi piace tanto poter conoscere una città, un’isola, un villaggio di pescatori, attraverso le sue persone. In fin dei conti, sono le persone che ti fanno amare o odiare un posto, sono le persone che ti trasmettono fiducia, protezione e calore, sensazioni di cui si sente spesso il bisogno quando siamo fuori casa. Poi ovviamente il paesaggio e ciò che ti circonda, contano e contano tanto, ma senza persone il viaggio risulta vuoto.

Sorseggio un mojito, Ale invece ha preso una birra, il tramonto davanti a noi scorre lento e cambia colore. Prima era più sull’arancio, adesso invece tende al rosa e io non smetto di scattare foto, sapendo che tra qualche istante quella magia si esaurirà, il sole scenderà completamente oltre l’orizzonte, i colori si spegneranno e il tramonto di domani, non sarà mai come quello di oggi. Sarà ancor più bello.”

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