Durante tutto il nostro viaggio a Bermuda ci siamo chiesti più volte se eravamo i protagonisti del film “The Truman Show”: gli abitanti di quest’isola sono incredibilmente gentili e cordiali, scoprite cosa ci è capitato in una settimana di soggiorno!

Abbiamo avuto il piacere di entrare in contatto con moltissime culture del mondo e ognuna a modo suo ci ha trasmesso sensazioni positive ma lo scettro per la popolazione più cordiale e accogliente va a quella di Bermuda che è riuscita pure a superare i gentilissimi giapponesi.

Già la sera del nostro arrivo, salendo in taxi abbiamo avuto i primi accenni da parte del tassista che per la maggior parte del tragitto fino a casa, ci ha dato informazioni utili sull’isola, dettagli su come girare per le strade in motorino guidando dalla parte opposta a quella a cui siamo abituati e consigli sui migliori ristoranti da provare. Questo ci è sembrato un buon comportamento e sul momento non ci abbiamo fatto troppo caso.

La mattina successiva abbiamo preso il motorino e tornando verso casa abbiamo avuto un momento di incertezza ad un incrocio: qual era la strada giusta? Destra o sinistra? Non è stato necessario triar fuori la mappa perché si è accostata un’auto e vedendoci fermi sul ciglio della strada ci ha chiesto come poteva aiutarci. 

Bermuda - Case

Bermuda

Poco prima di andare in spiaggia ci siamo fermati a fare un po’ di spesa in un piccolo market: mentre giravamo per le corsie, un commesso che stava sistemando gli scaffali ci ha chiesto da dove venivamo. Quando ha saputo che eravamo italiani ci ha raccontato che ha visitato il nostro Paese per il suo viaggio di nozze, che è stato a Venezia, a Firenze e nella costiera amalfitana e che sua moglie gli rompe le scatole ogni anno per tornarci. Poi ci ha augurato una buona giornata e un piacevole soggiorno nella sua terra ed è tornato al suo lavoro. 

Durante i giorni successivi ci siamo spostati in tutta l’isola e qualche volta siamo abbiamo avuto dei dubbi sulla strada da prendere: c’era sempre qualcuno pronto ad aiutarci con un grande sorriso sulle labbra; una volta addirittura un poliziotto si trovava sulla corsia opposta alla nostra, si è fermato per darci indicazioni e ha fermato il traffico di entrambe le corsie per farci passare.

Una sera mentre eravamo a cena in un ristorante giapponese ad Hamilton (una valida alternativa a hot dog e hamburger), dopo che ci hanno portato un piatto piuttosto grande di sushi, la coppia seduta vicina a noi si è alzata e mentre andava via, ci ha detto che ci invidiava molto per la scelta e che, ancora una volta, ci dava il benvenuto a Bermuda. Uscendo dal ristorante ci ha fermato un personaggio per strada che era evidentemente brillo e all’apparenza non troppo raccomandabile: ci ha chiesto una sigaretta e dopo ci ha chiesto da dove venivamo. Era felice che avessimo scelto il suo Paese per le nostre vacanze!

Bermuda - campo da golf

Potrei continuare raccontandovi della volta che ci siamo fermati a fare foto ad un campo di golf e un giardiniere si è avvicinato per salutarci e per dirci che nel pomeriggio, con il calare del sole avremmo potuto fare foto bellissime alle ombre delle palme riflesse nel green. E potrei continuare ancora con molte altre belle storie che ci ricorderanno Bermuda come il paese della brava gente. 

A Bermuda il sorriso è il primo biglietto da visita che tutti sfoggiano e essere premurosi con i turisti è un dono che dovremmo avere tutti: in un momento in cui tutti parlano di marketing turistico, loro non hanno bisogno di fare corsi, ce lo hanno insito nella tradizione e tutti noi dovremmo imparare da loro.

Durante i viaggi che avete fatto, qual è stata la popolazione più cordiale che avete incontrato?

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