Vi ricordate del racconto che vi ho fatto, dell’incontro ravvicinato con gli elefanti, nello Zambesi National Park? Tutto era cominciato grazie all’escursione di due giorni che avevamo prenotato sul fiume Zambesi, con tanto di pernottamento in tenda; come si è svolta la prima giornata, ve l’ho già raccontato sul post indicato sopra mentre il mattino successivo si è rivelato sorprendente, tanto quanto il primo giorno.
 Qui Ale era particolarmente fiero di aver superato la prima prova, ovvero evitare coccodrilli e ippopotami, il tutto fingendo assoluta calma e cercando di tranquillizzare me che sedevo davanti a lui. Dovevamo pagaiare insieme ma considerando gli scarsi risultati iniziali, in un primo momento guidava solo Ale che stava dietro e io monitoravo la situazione circostante…
Come vi ho raccontato nell’altro post, inizialmente non è stato facile: il fiume è calmo e non è difficile imparare a guidare la canoa ma dobbiamo sempre essere coscienti del fatto che ci sono coccodrilli e ippopotami e vanno assolutamente evitati. Noi li abbiamo avvistati più volte e rapidamente ci siamo allontanati aumentando il ritmo delle pagaiate (questa volta cercando di essere in sintonia!).
La prima giornata si è svolta in maniera piacevole ma la tensione e la nostra poca esperienza, non ci hanno permesso di fare foto e filmati mentre eravamo sulla canoa. Quando siamo arrivati a riva, eravamo completamente bagnati mentre Mangezo, la guida che era con noi era completamente asciutto!
La colazione è stata quella tipica inglese, un po’ pesantina rispetto ai nostri standard, ma in quel momento è quello che ci voleva! Patate fritte, uova e bacon! Il tutto assieme a fiumi di caffè, the e latte in un giornata che era inizialmente molto fredda e nuvolosa.
Considerando la temperatura freddina e la mancanza di sole, abbiamo preferito evitare la canoa perchè ci saremmo bagnati completamente e abbiamo optato per un Safari improvvisato che ci ha portati all’incontro (troppo) ravvicinato con gli elefanti del parco.
Dopo lo spavento/emozione/paura/magia (e tutto il resto di emozioni provate), il cielo si è aperto e la guida ci ha proposto di tornare in canoa ma nel tratto del fiume Zambesi, che porta alle Cascate Vittoria; questa volta volevamo fotografare e filmare l’escursione perciò ci siamo affidati a Mangezo e ad un’altra guida che seduti dietro di noi si muovevano senza problemi nell’enorme letto del fiume; noi da davanti ci siamo rilassati al massimo, abbiamo goduto del panorama mozzafiato e abbiamo potuto ammirare da vicino lo spettacolo della natura africana. Su una riva del fiume abbiamo incontrato altri elefanti ma pensando all’incontro fatto poco prima, abbiamo preferito proseguire la nostra “crociera” che si è rivelata magica.
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