Quando siamo atterrati all’aeroporto di Victoria Falls, in Zimbabwe, ci siamo trovati davanti la polizia di frontiera, divisa in due gruppi: single entry e double entry; per entrare in questo paese è necessario avere un visto che viene fatto sul momento ma è opportuno avere le idee chiare sul tour da fare per chiedere un visto singolo o doppio; noi avevamo in programma una giornata nel Chobe National Park, uno dei parchi più belli del Botswana perciò siamo andati verso la fila del double entry; questa storia del visto è molto strana: a seconda del paese che vi ha rilasciato il passaporto, si pagano cifre molto diverse e abbiamo avuto la conferma parlando con un gruppo di viaggiatori piuttosto variegato; gli italiani, così come gli altri europei e gli americani, pagano 30$ per l’entrata singola e 45$ per l’entrata doppia, gli inglesi spendono 55$ per il singolo e 70$ per il doppio, i canadesi spendono 75$ per il singolo e per strani motivi, non possono avere il doppio visto ma devono farne uno nuovo ogni volta che varcano il confine; è opportuno avere dollari in contanti perchè non è possibile pagare in altre valute o con carta di credito; 

la giornata che abbiamo trascorso in Botswana è iniziata molto presto, come sempre, per poter sfruttare ogni singolo momento: siamo partiti dal lodge alle 06.45, abbiamo raggiunto il resto del gruppo e poi ci siamo diretti verso la frontiera che divide i due paesi; ci abbiamo impiegato solo un’ora, poi siamo scesi e ci siamo fatti timbrare il proprio passaporto, dopo aver riempito vari moduli; per fortuna non c’era gente, quindi abbiamo fatto rapidamente. Cambio di veicolo: da pulmino a auto scoperta a 9 posti! Noi siamo fortunati, ci tocca l’auto più divertente: ci sono due ragazze inglesi che in shorts e canottiera muoiono di freddo (ci raccontano poi che l’amica dello Zimbabwe aveva detto loro che era caldissimo!), una coppia in viaggio di nozze lui americano, lei canadese, due texani sulla sessantina che appena scoprono che siamo toscani scoppiano in “Oh gosh! Wow! Amazing! e iniziano a raccontarci del loro viaggio tra cinque terre, San Gimignano, Siena, Firenze eccetra eccetra eccetra…
Raggiungiamo il lodge di partenza e dopo aver riempito l’ennesimo modulo con i nostri dati, partiamo per la crociera sul fiume Zambesi, alla scoperta di uccelli, coccodrilli ma soprattutto ippopotami! Con la barca in cui siamo, non c’e’ pericolo, possiamo anche passarci sopra e non succederà niente di grave! Iniziamo avvistando un numeroso gruppo di aquile che vediamo ancor meglio grazie al binocolo che ci hanno dato gli zii: la guida che è con noi ci mostra anche gli animali che noi inizialmente non notiamo, sulla riva del fiume si incontrano impala, scimmie, coccodrilli e elefanti…

Non è stato difficile poi avvistare il primo di una lunga serie di ippopotami… piccoli, grandi, enormi, di tutte le dimensioni, se ne stavano a mollo nelle tiepide acque del fiume Zambesi, in quel limbo che divide Namibia e Botswana in questo tratto di fiume; avvicinarsi con una barca come la nostra è stato semplice, la chiglia piatta ci ha permesso di farlo in sicurezza e potendo così vedere da vicino le buffe facce che hanno questi animali piuttosto pericolosi; nei giorni successivi, quando abbiamo fatto canoa, sullo stesso fiume ma in un tratto diverso, abbiamo cercato di evitare il più possibile di avvicinarsi agli hyppos perchè sembrano innocui ma sono piuttosto aggressivi…

Pausa pranzo in un lodge lungo il fiume che aveva uno dei buffet più buoni che abbia mai trovato, e tra una chiacchera e l’altra con il resto del gruppo che era con noi, ci siamo preparati al game del pomeriggio! Anche in questo caso, la jeep era scoperta e questo ci ha permesso di ammirare meglio gli animali del parco; all’ennesimo gruppo di 40 elefanti, abbiamo scoperto che nel Chobe National Park, si trovano circa 120.000 esemplari e così abbiamo capito quanto fosse facile avvistarli; purtroppo nel parco ci sono pochissimi leoni che non siamo riusciti a vedere, ma è qui che abbiamo avuto il primo incontro ravvicinato con un curioso elefante (prima di quelli in Zimbabwe): aveva sentito il profumo della crema che una delle ragazze inglesi si era appena data e si è avvicinato moltissimo, allungando la proboscide fino a due metri dall’auto. Non era spaventato, ma solo curioso di noi. La tipa inglese era immobile, zitta e non sapeva cosa fare. Noi da dietro abbiamo fatto un video con il telefono ma non riesco a caricarlo qui! Il game è proseguito, con giraffe, impala, kudu, bufali, manguste e tanti uccellini coloratissimi!

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