New York sa sorprenderci più di ogni altra città al mondo. In due giorni ne sono successe così tante che ci chiedevamo come mai eravamo stati così fortunati: non capita tutti i giorni di trovare l’onda verde delle sorprese e delle magie.
Il primo “Wow!” è avvenuto la mattina del lunedì quando ci siamo diretti verso Lower Manhattan: era la nostra terza volta in città, dopo esserci stati quattro anni fa e una delle cose che volevamo fare – ma che era sempre rimasta un sogno- era il tour in elicottero sopra la Grande Mela. Era arrivato il momento di depennarlo dalla lista.
Abbiamo scelto l’HeliNY che ci è sembrato il migliore in fatto di prezzi e di elicotteri; il tour da 15 minuti costa 169$ a persona mentre quello da 20 costa 229$ a persona e anche se è una cifra considerevole considerando il minutaggio, ne vale ogni singolo istante. Se prenotate online, risparmiate qualcosa, ma dovete essere lì all’orario prestabilito; abbiamo preso il biglietto per il tour più breve, ma abbiamo avuto la fortuna di ricevere un upgrade sul volo da 20 minuti e come dicono gli americani, we appreciated! I posti vengono assegnati dalla guida secondo una sua logica (di peso? di simpatia?): quando ho capito che il mio posto era quello accanto al pilota e che Ale era sul lato finestrino, eravamo strafelici! Io avevo davanti tutti i comandi e, terrorizzata di toccare qualcosa per sbaglio, stavo immobile; Ale invece era intento a riprendere tutto con la GoPro (vi mostreremo il risultato!).
E’ stato eccezionale, divertente e ci ha mostrato la città da un punto di vista inusuale. E’ senza dubbio una delle prime cose che consiglierò a chi è in partenza per new York!
La sera stessa siamo stati a prendere un aperitivo in uno dei rooftop bar di cui avevo scritto prima di partire: abbiamo scelto quello che era più vicino a casa nostra e lo abbiamo raggiunto a piedi. Il The Press Lounge ha una posizione strategica, tra l’Husdon e lo skyline di Manhattan e al tramonto i colori sono davvero eccezionali. La vista ti lascia senza fiato. Ale però ha mosso alcune critiche sul locale che confermo in pieno: come si può vendere del vino bianco e del vino rosso in un bicchiere da acqua, perlopiù di plastica? Abbiamo chiesto al cameriere e ci ha detto che è una regola municipale, ma nel locale in cui siamo stati la sera successiva, il mojito ce lo hanno fatto nel giusto bicchiere in vetro e ce lo siamo gustati con molto più piacere. Inoltre le sedute sono davvero poche e se arrivate dopo le 19.00 vi dovrete sedere sul bordo della piscina invece che nei divanetti; è qui che verso le 20.00, quando il sole era lì lì per scendere oltre l’orizzonte, che abbiamo notato “strani movimenti” a due passi da noi. Lui con la scusa di fare una fotografia l’ha accompagnata davanti alla piscina, poi si è inginocchiato e sì, le ha fatto la proposta. Tutto il resto del locale però non se ne era accorto, finché un cameriere ha urlato a tutti di prestare attenzione e immancabilmente tutti gli occhi si sono girati verso di loro. Ha tirato fuori la scatolina dalla giacca e come nei migliori film, tutti hanno atteso la risposta di lei che, inevitabilmente è stata “Yes, I do”.
Pensavamo fosse finita qui e siamo scesi giù in strada per andare a cena. Ci ha incuriosito un pub in angolo, abbiamo visto il menù e siamo entrati. Appena abbiamo varcato la soglia, siamo stati catapultati in Irlanda (o se preferite nella scena del Titanic quando Jack e Rose scendono in terza classe): in un primo istante pensavamo fosse un ottimo impianto di amplificazione, ma dopo aver sbirciato nella sala più piccola, abbiamo visto che c’erano dei veri irlandesi a suonare cornamuse, flauti, violini e chitarre. Abbiamo preso un tavolino così vicino a loro che uno dei musicisti appoggiava la Guinness accanto ai nostri piatti: si tratta di un evento che si ripete ogni lunedì sera, dalle 20.00 alle 23.00 ed è organizzato dalla comunità irlandese della zona che si ritrova per una birra e per suonare musica di casa. E’ stato forte, avevamo un concerto privato e sentivamo il calore e la magia che solo questa musica riesce a trasmettere. Se anche voi siete a New York di lunedì, passate da The Landmark Tavern tra la 11th e la 46th.
L’altra sorpresa è stata mercoledì pomeriggio. Dopo aver girato Mahnattan in lungo e in largo ci siamo fermati a Times Square, nelle scale rosse. Abbiamo scattato qualche foto e stavamo per ripartire alla scoperta della mostra “The Art of the Brick” quando sono arrivati due ragazzi (uno dei quali con un enorme mazzo di rose dalle diverse tontalità di rosa, per l’appunto) assieme ad una ragazza con una macchina fotografica. Erano proprio accanto a noi e parlavano di una situazione da gestire, indicando posizioni, orari e il ragazzo più alto dava direttive al resto del gruppo. Quando ho capito che c’era in atto qualcosa da non perdere, ho chiesto informazioni. In questi casi non mi faccio mai gli affari miei, sono troppo curiosa. E come presumevo, si trattava di un’altra “Proposal”: il cugino sarebbe arrivato dopo poco con la fidanzata e noi avremmo assistito alla scena da un punto preferenziale, dato che sapevamo cosa sarebbe successo mentre la maggior parte delle persone sedute là, ne era all’oscuro. Eravamo più eccitati di loro. Guardavamo tra la folla per capire chi potevano essere, ci immaginavamo la scena, cercavamo informazioni dal tizio che aveva pianificato tutto e che nel frattempo si era nascosto tra la folla, vicino a noi, con occhiali, cappello e coperta. Ci sono voluti più di 15 minuti (causa imprevisto da H&M) ma poco dopo abbiamo avvistato un ragazzo leggermente impacciato con la fidanzata al suo fianco. Un paio di pantaloni grigi erano il segnale su dove farli sedere esattamente: poco sopra era stato posizionato uno stereo portatile che avrebbe poi fatto partire la canzone giusta. Merry Me, dei Train ha iniziato a risuonare nell’aria (cliccate sul link mentre finite di leggere il post!) e lui ha iniziato a parlarle; poco dopo il “fattorino” ha salito le scale e le ha consegnato le rose. Poi, ha consegnato a lui la scatolina che ha aperto e che ha incantato tutti noi che eravamo attorno. A quel punto chi era attorno a noi si è accorto davvero di cosa stava succedendo e tutti, dal primo all’ultimo sulle scale, abbiamo sorriso per quel momento indimenticabile.
Ha detto sì, avevate dei dubbi?
Vi mostreremo tutti i video al nostro ritorno, promesso!
State pianificando il vostro viaggio a New York? Scrivici a info@traveltik.it per conoscere le nostre partenze singole e di gruppo!
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