Prosegue il nostro weekend a Parigi: scoprite con noi cosa vedere in una giornata e quale tour fare per concentrare al meglio i monumenti più belli della città!
Avete già letto la prima parte del nostro weekend a Parigi?
La sveglia suona alle 08.15 ma vorrei restare in questo lettone per tutta la mattina. Se non ricordo male, ieri sera ho lasciato dei cioccolatini e un macaron sul tavolo, proprio per gustarmeli appena sveglia. Starete pensando che ho qualche problema coi dolci, non parlo d’altro: è vero, adoro tutto ciò che contiene zucchero e non solo amo mangiarli, amo anche farli e farli provare a chi si trova intorno a me; ieri in camera ci hanno fatto trovare una scatola di cioccolatini, potete immaginare quanti ne siano rimasti.
Il macaron al caffè è lì e scompare in un paio di bocconi.
Questa storia di avere due bagni in una camera per due è piuttosto inusuale, va detto. Io mi sono presa quello con la vasca, vicino alla camera dove ho sparso tutti i trucchi come faccio a casa; giusto per farmi odiare subito dalla signora delle pulizie, ho pensato bene di far cadere la terra sul pavimento, distruggendola in mille pezzi (uomini, è quella cosa che rende i nostri dolci visini meno pallidi e che ci fa sembrare abbronzate in ogni momento dell’anno). Ale invece si è preso l’altro, con la doccia idromassaggio. Pensandoci meglio, ho sbagliato tattica: la sua doccia era spaziale. Alle 09.00 eravamo a fare colazione nel Bivouac Cafè. Questa volta siamo stati sul classico caffè au lait e croissant, mentre i nostri vicini americani ci sono andati giù pesanti con scrambled eggs, bacon e funghi.
Il tour di Parigi in bici: Usciamo dall’hotel e un timido sole fa capolino dalle nuvole; la giornata di oggi sarà un piccolo tour de force, il tempo a disposizione è poco e vogliamo vedere un sacco di cose: come fare? La soluzione ideale è girare Parigi in bici, in questo modo dimezziamo i tempi, osserviamo tutto ciò che ci passa attorno e consumiamo qualche caloria (utile in vista di quanto mangiamo in questi giorni). In tantissime aree della città si trovano dei punti dove noleggiare le bici self service: il pagamento deve essere fatto con bancomat o carta di credito e seguendo la procedura sullo schermo (anche in italiano) potete facilmente prendere la vostra. Prestate attenzione ad un solo dettaglio: nel momento in cui inserite il numero del posteggio, avete pochi secondi di tempo per rimuovere la bici dal gancio! Se non fate in tempo, dovete rifare parte della procedura. La prima mezz’ora è gratuita, poi si paga. Una tipa francese mi fa notare che lasciando la bici ogni mezz’ora e prendendone una nuova, non si spende niente, ma non abbiamo tempo per fare questo giochino. Per riprendere la bici in un’altra zona della città, basta inserire il numero del biglietto e un codice, senza dover rifare tutto il procedimento.
Il tour che abbiamo fatto in parte a piedi e in parte in bici, dalle 09.30 alle 19.30, è stato: Hotel Napoleon Paris – Pont de l’Alma – Place des Invalides – Lungo Senna – Gare D’Orsai – Pont des Arts – Île de la Cité – Notre Dame – Hotel de Ville – Buddha Bar – Lungo Senna – Pont de l’Alma – Tour Eiffel – Trocadero – Champ de Mars – Champs Élisées – Hotel Napoleon Paris
A Parigi non ci sono vere e proprie piste ciclabili come accade ad Amsterdam o a Monaco ma l’area riservata alle bici è la stessa riservata agli autobus pertanto non abbiamo avuto difficoltà. Il primo tratto di strada lo abbiamo fatto a piedi, poi superato il Pont de l’Alma abbiamo preso la prima bici e ci siamo persi per le stradine del quartiere di Saint Germain. Molti negozi erano chiusi, alcuni bar ricevevano i primi clienti del giorno e da qualche boulangerie usciva un inebriante profumo di croissant; l’unico aspetto negativo del girare in bici è che per fare foto dobbiamo fermarci ogni volta e non sempre è possibile farlo.
Ci fermiamo ad ammirare la maestosa Place des Invalides: davanti a noi si trova il prato lungo 500 metri, all’estremità del quale si trova il Mausoleo di Napoleone, costruito nel primo ventennio del 1700. Al centro del grande giardino si trova l’Hôtel des Invalides, eretto da Luigi XIV per aiutare oltre quattromila soldati rimasti feriti in guerra: oggi viene soprattutto ricordato per essere un simbolo della Rivoluzione francese; il 14 luglio del 1789 la folla entrò nel palazzo e dopo una battaglia al suo interno prese possesso di oltre 30.000 fucili dando poi inizio alla Rivoluzione vera e propria. Attorno alla piazza si trovano musei e chiese ed è all’interno dell’Église du Dôme che si trova la tomba di Napoleone.
Torniamo sul lungo Senna e notiamo una fila chilometrica davanti al Musée d’Orsay: tutta colpa di Van Gogh e di una mostra che durerà fino al 6 luglio. Pedaliamo lentamente, c’è molta gente per strada e stanno aprendo le bancarelle di souvenir: potremo tornare a Parigi tra cent’anni e troveremo sempre le stampe retrò del Moulin Rouge, della Tour Eiffel, delle ballerine di Can Can, pare che non passino mai di moda.
Next stop Pont des Arts: il mio lato romantico viene fuori quando cucino, dove metto cura e passione in ciò che preparo, perciò le mie prove d’amore possono riguardare complicate torte a sei piani, antipasti di pesce di quattro portate, cioccolatini al tartufo o anche banali spaghetti con le vongole. Coloro che sono passati prima di noi davanti al Pont des Arts però hanno una visione leggermente diversa dalla nostra della parola “romanticismo” e hanno pensato di riempire il ponte di lucchetti di ogni genere. I lucchetti sono così richiesti che i negozietti e le bancarelle oltre alle sopra citate locandine evergreen, hanno lucchetti di ogni forma e dimensione. Dai, diteci, ce l’avete messo anche voi?
Poco dopo abbiamo attraversato il ponte per raggiungere l’Île de la Cité, direzione Cattedrale di Notre Dame. La cattedrale è maestosa e rappresenta uno dei simboli più fotografati e visitati di Parigi; costruita a partire dal 1163, è stata terminata solo all’inizio del 1300 e lo stile gotico si ritrova in ogni suo angolo. Oggi è la domenica di Pasqua e all’interno si celebra la messa, seguita dai fedeli all’interno (la cattedrale ne può contenere oltre 6.000) mentre chi si trova all’esterno la può seguire sul megaschermo. Io sono curiosa di vedere la cattedrale all’interno perciò entro e scatto qualche foto: i rosoni e le vetrate colorate lasciano passare una luce calda e avvolgente, l’interno è bello quanto l’esterno e anche se non posso passare dalla navata principale, gremita di persone, mi sporgo da un angolo, con la testa all’insù per scoprire la bellezza di ogni dettaglio.
Attraversato il ponticino de l’Île de la Cité, torniamo di nuovo sulla terra ferma e per la precisione siamo tra le zone del Marais e di Bastille. Davanti a noi si trova l’ennesima cartolina parigina: a sinistra una giostra in cui tanti bambini non vedono l’ora che si fermi per poter salire sulle carrozze e sui cavalli, con una musica da carillon sul sottofondo; nel centro ci sono delle fontane che giocano con l’acqua, saltando su e giù con movimenti dolci; a sinistra l’Hôtel de Ville, l’edificio sede del municipio, sontuoso, elegante, ricco.
Decidiamo poi di perderci un po’ per le strade del quartiere senza meta. La bellezza del girare in bici ci consente di sbagliare strada volutamente, di prendere la via più lunga o di fare un salto in una piazza solo per darle un’occhiata: sarebbe possibile farlo anche a piedi, ma allungherebbe molto i tempi e visto che domani sera il volo ci riporta a casa, dobbiamo ottimizzare gli spostamenti.
Per pranzo abbiamo prenotato il brunch della domenica al Buddha Bar. Il Buddha Bar nasce nel 1996 proprio nella capitale francese come ristorante e locale notturno dall’atmosfera esotica ed etnica e negli anni successivi diventa famoso in tutto il mondo, dando vita ad una serie di gemelli nelle grandi capitali; questo nome diventerà presto noto per le compilation musicali a tema che ogni anno vengono prodotte dai fondatori del locale: se non sapete di cosa sto parlando, le potete trovare facilmente su iTunes e farvi un’idea.
Le cene risultano piuttosto costose, il brunch invece ha un prezzo fisso (39 Euro a persona) e prevede un ampio buffet di piatti dolci e salati, sempre in stile orientale. Il locale è molto rilassante: le luci soffuse, le candele, la musica di sottofondo e l’imponente statua di Buddha, rendono l’atmosfera molto piacevole e rilassata e siamo proprio contenti della scelta. Certo, se torniamo a Parigi nei prossimi mesi, al Buddha Bar non ci torniamo, ma una volta nella vita merita davvero andarci.
Pronti per scoprire i mercatini lungo la Senna, il Bateau Mouche, la Tour Eiffel e tutto il resto? Ve lo mostriamo nei prossimi post!
Da seguire sui social: Hotel Napoleon Paris su Facebook, per restare aggiornati sulle ultime tendenze della città e per scoprire le loro offerte. Hanno anche una comoda App su Parigi che trovate su iTunes; il Buddha Bar su Facebook per scoprire le serate più divertenti e gli eventi speciali; Time Out Paris su Facebook per conoscere gli spettacoli, le novità e preziosi consigli su Parigi.