Sono 14 i giorni che ci separano dalla partenza e qualcuno in più che ci divide dalla nostra prima volta in Zimbabwe; abbiamo scelto di trascorrere qualche giorno nella patria delle Cascate Vittoria, (contese per la verità anche con lo Zambia) perchè siamo sempre stati attratti da questa destinazione anche se mi rendo conto che avremmo dovuto trascorrere un mese in Sud Africa e un altro in Zimbabwe; ci sono così tante cose da vedere che noi ne avremo solo un assaggio!
A proposito di assaggi, qualche giorno fa vi ho parlato della cucina tipica del Sud Africa e oggi invece, vi vorrei dare qualche dettaglio in più sulla cucina che probabilmente troveremo in Zimbabwe; nonostante il fatto che il paese si confini con il Sud Africa, il Mozambico, il Botswana e lo Zambia, l’influenza in cucina proviene principalmente dalla Gran Bretagna che dal 1923 fino al 1965 ne fece una colonia (purtroppo aggiungerei, visto che notoriamente, la cucina anglosassone non è proprio ‘sta gran delizia!). Molti ritengono che i piatti della cucina dell’ex Rodhesia, siano poco variegati e sostanzialmente basati sempre sulle stesse pietanze: al nostro ritorno, vi potremo dire cosa abbiamo provato.


La portata principale, sulla quale si basano praticamente tutti i pasti, è il sadza, un porridge di mais bianco, cui segue la nyama, un piatto di carne, in genere manzo o pollo. Tuttavia, i locali lo preparano anche con carne di coccodrillo, impala o kudu, mentre, nelle campagne, montone o capra. Voi li avete mai assaggiati? Sicuramente qualche lettore avrà assaggiato il coccodrillo da qualche parte!

Uno stuzzichino molto diffuso è il il biltong, carne essiccata dall’aspetto piuttosto anonimo, che può essere di qualsiasi tipo, anche se la migliore è quella a base di struzzo, manzo o kudu. Di solito viene consumata come spuntino ed è molto salata!
Grazie all’abbondanza di corsi d’acqua, il pesce costituisce un ottimo ingrediente. Tra i più diffusi, l’abramide e il kapenta (specie di acciuga) del lago Kariba e la trota degli altipiani orientali;
Da non perdere la deliziosa zucca gem, ma ache pomodori, cetrioli, zucchine e frutta come mango e papaya.
Passando alle bevande, l’alcolico tipico della tradizione locale è il chibuku, la “birra del buonumore“. Si prepara con miglio, sorgo, farina di granturco e lieviti. Ha l’aspetto di una cioccolata calda e la consistenza di una pappa di avena. Viene servita in secchi. Non vedo l’ora di sentirlo! 
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