Prosegue il tour di Aruba realizzato assieme all’Ente del Turismo, avete già letto il post precedente?

Giorno 3-Il catamarano alle 09.00 in punto è partito e ci ha portati alla scoperta della costa sud di Aruba mentre io pensavo ancora al sapore del cheesecake al passion fruit del Papiamento della sera precedente. Spiegate le vele, siamo partiti. Con la solita atmosfera festosa in cui ti propongono cocktails a base di rhum già dalla partenza, abbiamo fatto tre fermate per fare snorkeling su due relitti situati a pochi metri di profondità. Adoro gli americani che non riescono mai a dire di no a qualsiasi bicchiere contenga dell’alcool, indipendentemente dall’orario che indicano le lancette: noi, da buoni italiani, abbiamo atteso l’ora di pranzo per la prima Balashi della giornata.

Lo snorkeling è stato piacevole ma non eccezionale. Ci ha riservato delle sorprese all’ultimo stop: al primo avvistamento di una tartaruga, Franco un ragazzo del nostro gruppo, si è tuffato ed è riuscito a nuotarci assieme, io mi sono accontentata di scattarle qualche foto. Nuotare con una tartaruga è emozionante, liberatorio e ti fa scordare per qualche istante la vita fuori dall’acqua; non avevo purtroppo il tempo materiale per togliermi maglietta e gonna, lasciare la macchina fotografica e gli occhiali, indossare maschera e pinne: sapevo che lei se ne sarebbe andata prima. Certe volte si è al posto giusto ma nel momento sbagliato!

Tra un bagno e l’altro c’è stato tempo anche per prendere il sole e per fare qualche commento su chi si trovava in barca con noi; emergeva su tutti un marinaio coi rasta, col fisico scolpito e con la parte destra del corpo completamente tatuata che sapeva bene di essere al centro dell’attenzione. Come ha detto qualcuno di noi, in ogni catamarano o barca che si rispetti, il belloccio di turno non manca mai.

Scesi dalla barca, siamo andati alla fabbrica dell’aloe: qui la guida ci ha mostrato le proprietà di questa pianta utilizzata sia come rimedio naturale, sia come prodotto cosmetico: il tour è stato molto breve, ma ci ha permesso di capire qualcosa di nuovo che non conoscevamo. Se il taglio viene fatto orizzontamente e la foglia viene strizzata, ne esce un liquido giallo ocra che ha pesanti effetti lassativi. Se invece si praticano tre tagli, lungo le estremità della foglia, se ne estrae il gel, ideale per le scottature. Abbiamo poi visitato la fabbrica dove si producono cosmetici e inevitabilmente abbiamo comprato i relativi prodotti poco dopo.

Nel pomeriggio abbiamo cambiato hotel: l’Occidental Grand Aruba, direttamente sul mare è un resort All Inclusive e per questo adorato dagli americani: è possibile mangiare e bere ad ogni ora del giorno e della notte, il che può diventare disastroso, se non si usano le dovute cautele. Noi ci siamo limitati ad un drink dopo cena, a qualche caffè nel pomeriggio e ad abbondanti colazioni alle 7.30 del mattino.

Il sabato pomeriggio lo abbiamo trascorso nella spiaggia dell’hotel, Palm beach. L’occidental fa parte di una serie di resort piuttosto imponenti che si trovano sulla costa, perfetti per chi ama la vita comoda camera/ristorante/bar/lettino. A proposito di letto, il mio king size era enorme e ogni volta che ne trovo uno, mi chiedo il perché in Italia non vada di moda. Ne vorrei tanto uno a casa mia.

Dopo aver fatto il bagno qualcuno è andato a fare un giro per i negozi, io e altri ci siamo distesi sui lettini in spiaggia. Dopo meno di 5 minuti dormivamo tutti come bambini e solo per caso ci siamo svegliati all’ora del tramonto, senza avere idea di quanto avessimo dormito. Giuro che non avevamo ancora bevuto niente!

Anche la cena di sabato è stata eccellente: il Pinchos Grill è uno di quei posti in cui porteresti la fidanzata alle prime uscite, uno di quelli semplici ma dove fai colpo, affacciato sul mare, sotto ad una struttura in legno. Luci soffuse, lanterne e candele, pesce buonissimo e vino bianco hanno dato vita ad una bella serata, terminata poi in maniera trash al Senior frog, un locale vicino al nostro hotel, apprezzato dalle giovani turiste che si sono lanciate in balli non troppo eleganti. Divertente questa Aruba, vero? E il meglio deve ancora venire!

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