Causa fuso orario, queste prime giornate hanno orari assurdi. Ci svegliamo Mi sveglio all’alba, verso le 6 e inevitabilmente, dopo una lunga giornata al mare, alle 8 e mezzo crollo davanti al pesce alla creola e se non fosse per quel minimo di impegno che ci metto nel tenere gli occhi aperti, crollerei miseramente con la faccia immersa nella salsa. Abbiamo ancora tempo per abituarci ai veri ritmi caraibici, dove tutto è slow e dove non c’è fretta!
La colazione qui al Westin è nel classico stile americano e se avete bisogno di prendere peso, qui avete tutte le armi per farlo: uova alla Benedict (che avevo visto prima solo nei programmi di Gordon Ramsey), pancakes e french toast, uova cucinate sul momento in ogni maniera, chili e chili di bacon, verdure e salumi di ogni genere, frutta (per quelli che pensano ancora di fare una colazione light) e poi pane, cereali, croissant e molto altro ancora. Nella mia (tuttosommato leggera colazione), ho preso pancakes affogati in litri di sciroppo d’acero: avrei preferito la nutella, ma non volevo certo fare quella esosa che davanti ad un buffet con mille piatti, vuole il milleeunesimo che mancava. Quindi, sono affogata nel maple sirup. La colazione del Westin si affaccia sulla piscina e sul mare, ma chi volesse invece sentirsi ancor più vicino all’oceano, è possibile prendere una sorta di breakfast take away e portarlo nei tavolini a bordo mare. Giusto per non farsi mancare niente!
Ritirata l’auto, una Hyundai Tucson (una jeep per intenderci, grazie all’Upgrade di Vicky!), partiamo alla scoperta dell’isola: la destinazione di oggi è una delle spiagge più belle e più popolate dell’isola: Orient Bay. Si tratta di una lunga spiaggia nella zona francese di St. Martin attrezzata per gli sport acquatici, ma in questo periodo dell’anno è molto tranquilla; molte baracchine e molti gestori sono chiusi in questo periodo e riapriranno a novembre quando arriva il caos vero e proprio.
Le strade di St. Martin sono buone in certi punti ma disconnesse in molti altri e la jeep è stata una manna dal cielo. Non voglio pensare a come avremmo fatto con una macchina più piccola e soprattutto più bassa. Le vie sono poche e per fortuna il gps non serve: le indicazioni per gli hotel o per le spiagge sono ben visibili ad ogni incrocio, quindi non è difficile muoversi per l’isola in auto. Per i primi giorni è sempre meglio avere una mappa a portata di mano, in modo da verificare se la direzione che stiamo prendendo è quella giusta. Giorno dopo giorno poi si imparano le varie zone e si va più diretti. Le indicazioni per Orient Bay, chiamata anche Baie Orientale dai francesi, ci portano prima a Le Gallion – una spiaggia vicina più piccola- poi arriviamo su quella che dovrebbe essere Lei. Parcheggiamo e scorgiamo una spiaggia, ma non grande quanto avevamo immaginato. Abbiamo forse sbagliato? Con l’aria un po’ perplessa e con la borsa rossa da spiaggia che si sta rompendo dalle tante cose che ha all’interno, ci avviciniamo verso il mare e mentre io noto che un ragazzo si avvicina a noi, Ale si guarda intorno. Il beach boy ci saluta e chiedo se siamo sulla vera Orient Bay. Yes, siamo nel posto giusto e ci spiega che tutta la spiaggia che vediamo è Orient Bay, non solo questa zona dove siamo arrivati. Sposto lo sguardo dal suo viso sorridente e vedo dietro di lui qualcosa di inusuale. Qualcosa che per un attimo mi spiazza. Guardo Ale e noto che anche lui ha l’aria perplessa. Il ragazzo ci fa presto notare che siamo nella spiaggia per nudisti e che se invece andiamo verso sinistra, troviamo la classica spiaggia a cui siamo abituati. Mi sa che per oggi, il costume ce lo teniamo!
La spiaggia di Orient Bay in alta stagione deve essere il caos totale: passiamo lungo la spiaggia e ci colpisce subito la baracchina a bordo mare, giallo sole che ha davanti giusto quattro o cinque ombrelloni. Si avvicina una giovane ragazza che ci dice che i lettini costano 5 $, che l’ombrellone è incluso e che la birra viene 2$ e coctakil 5$. Senza pensarci troppo, il chioschetto di Leandra ci piace fin da subito. Niente fronzoli, lei passa ogni tanto a portarti da bere e secondo noi si mangia pure bene. Aggiudicato!
Facciamo una passeggiata per la lunga spiaggia e notiamo che avvicinandoci al centro, si trovano strutture un po’ più organizzate ma che ci ricordano le nostre spiagge dei litorali: molte file di ombrelloni e un’atmosfera più impostata, meno tradizionale e siamo ancor più felici di aver scelto la gestione familiare di Leandra! La giornata la trascorreremo qui, tra cocktail a base di mango, qualche Heineken, capitoli di Kitchen Confidential, bagni nell’acqua azzurra, commenti trash passeggiando nella zona dei nudisti, tanto sole, un panino con il granchio mangiato sotto la tettoia di legno, un giro con la moto d’acqua e la convinzione che questi Caraibi iniziano a piacerci.
Link utili: Noleggio Auto St. Martin: Next Level Car Rental – Westin Dawn Beach Resort