Oggi è proprio l’ultimo giorno. Domani mattina inizia il lungo viaggio verso casa, perciò non conta. Da quando abbiamo il cane ho una percezione un po’ diversa dei ritorni a casa: mentre prima mi intristivo ogni volta che salivo in aereo sapendo che sarei tornata alla routine quotidiana, adesso affronto tutto ciò con un entusiasmo particolare. Il giorno del rientro vorrei che durasse un baleno, anche se migliaia di chilometri mi dividono dalla belva. Il volo, il tragitto in macchina, la barca e tutto ciò che serve per tornare a casa, sono meno noiosi se penso ad Elio che ci aspetta a casa.
Purtroppo questo ultimo scampolo di St. Barth lo affrontiamo con qualche nuvola che ci accompagnerà per gran parte della giornata e che non ci farà apprezzare Le Colombier come si deve. Vorrà dire che torneremo! Dopo la colazione partiamo per il secondo percorso avventuroso dopo quello di ieri: da una piuttosto pigra come me, non ci aspetterebbe e invece, queste spiagge da raggiungere con un po’ di fatica, spesso ti ripagano con angoli nascosti alla grande massa di turisti.
Anche in questo caso consiglio vivamente di portarsi un po’ di frutta o altre cose da mangiare ricche di zuccheri perchè anche se il percorso per raggiungere la spiaggia, dura solo 20 minuti, ne sentirete il bisogno dopo essere stati per qualche ora al sole. Colombier è una grande insenatura dove servono un pizzico di agilità e scarpe da ginnastica per rischiare meno. E se ci sono riuscita io, ci riuscite tranquillamente anche voi. Maschera e pinne qui sarebbero servite: dicono che ci siano molte tartarughe in questo tratto di mare e spesso depongono le uova tra la sabbia, sotto quella specie di grotte che si sono formate naturalmente nel corso dei secoli.
Non avendo scorte di carboidrati e sentendo la fame, verso le 12.30 siamo tornati verso la macchina. Se parlate con Ale vi dirà che nel tratto di ritorno ho fatto una sceneggiata perchè mi sentivo svenire e avevo bisogno di mangiare qualcosa, ma non credeteci! Cioè, mi sentivo svenire davvero! Dopo un pit stop in pasticceria, (non avrei resistito fino al pranzo vero, dovevamo trovare il posto, ordinare e attendere che fosse pronto!) siamo andati verso una nuova spiaggia, anch’essa deserta: Flamand’s Bay. Flamans’ Bay è per intenderci, quella che si vedeva da Villa Triagoz e quella dove si trova l’hotel Iles de France che è ritenuto tra i migliori dell’isola assieme a Le Toiny. Il pranzo è stato rigenerante e subito dopo ci siamo goduti i lettini (inclusi nel prezzo, finalmente!) fino al tardo pomeriggio. Qui il mare era mosso e non amando molto le onde che ti catapultano sul bagnasciuga a gran forza, ho lasciato che Ale si divertisse come un bambino mentre io ho lo guardavo seduta sulla sabbia.
E’ arrivato davvero il momento di tornare a casa, dopo 20 spiagge viste, 17 giorni trascorsi insieme, giorno e notte, nessun litigio (e sottolineo nessuno!), 3 isole scoperte, 1331 foto scattate, 10 partner che hanno viaggiato con noi, 20 ore e 5 minuti trascorsi in aereo e un’infinità di ricordi che continueranno a viaggiare per sempre con noi!
Link utili: Valigia Samsonite– Autonoleggio St. Barth Turbè Car Rental – Cuffie House of Marley