L’isola di St. Vincent nell’arcipelago delle Grenadine è stata una tappa delle nostre vacanze ai Caraibi in catamarano. Verde, verdissima con piccole baie e chioschetti sulla spiaggia, ci è rimasta nel cuore. Ecco com’è andata.
Durante un viaggio in catamarano, quando le tappe sono scandite da un programma fisso, ci sono dei momenti in cui non vorresti affatto ripartire ma vorresti al contrario restare, per esplorare meglio il posto in cui ti trovi. Per noi è successo a St. Vincent, isola in cui siamo attraccati poco prima del tramonto e che ci ha regalato degli scenari da film.
Quando il capitano ha virato e siamo entrati nella piccola Cumberland Bay, non eravamo molto fiduciosi. Ci sembrava una zona buia, senza niente da vedere, senza il minimo contatto con i locali e soprattutto senza quel fascino caraibico che stavamo cercando. Stavamo commettendo un grandissimo errore. Via via che il catamarano si avvicinava alla sabbia scura noi osservavamo i particolari di questo scenario: tre chioschetti aperti che si affacciavano sul mare, pronti per un mojito, una pina colada o una birra, cagnolini docilissimi che volevano giocare con noi, il silenzio di una baia isolata e splendida e un tramonto che prometteva tanto.
Siamo scesi sulla terraferma, abbiamo preso due birre e ci siamo seduti sulla sabbia. In quell’istante, per diversi minuti ho capito che mi trovavo nel posto giusto, al momento giusto. Il sole è sceso pian piano oltre l’orizzonte e il cielo si è dipinto come un quadro cangiante e dall’arancio siamo passati al rosa e al rosso, con un’esplosione di colori che non vedevamo da tempo.
SCARICA SUBITO IL PROGRAMMA DELLA CROCIERA ALLE GRENADINE
Calato il sole e terminata la birra, ci siamo spostati al chioschetto vicino dove saremo poi tornati dopo cena per una bevuta al ritmo di pan, uno strumento con un suono inconfondibile (avete presente “in fondo al mar” della Sirenetta?).
Dopo il terzo aperitivo della serata, abbiamo cenato con gli ottimi piatti preparati da Pascaline e verso le 09.00 siamo scesi di nuovo a riva. La steel pan band stava già suonando e dal catamarano, ancorato a cinquanta metri dalla spiaggia, sentivamo già il ritmo. C’era pochissima luce, perciò non abbiamo fatto nessuna foto, ci siamo limitati a goderci la serata ballando, bevendo un mojito e ascoltando brani famosi realizzati con questo strumento caraibico. Bob Marley è stato tra i più suonati, anche qui l’influenza rasta si vede e si sente.
La mattina seguente siamo partiti per l’escursione sull’isola: Bum Bum ci aspettava al molo e assieme all’autista ci ha portati verso le cascate. Nel tragitto ci siamo fermati più volte per scattare foto e l’impressione iniziale è stata confermata; l’isola è verdissima, la popolazione è sorridente e rilassata e fiori e colori si trovano ovunque.
Il ponticino in bambù per superare il fiume e raggiungere le cascate
Una pianta di cacao
La prima cascata
Più volte nel corso della passeggiata che abbiamo fatto nel parco ci è sembrato di essere all’interno di Jurassic Park: foglie alte un metro ci circondavano, piante di ogni forma e genere coprivano le nostre teste, mancavano solo i T-Rex!
Le cascate dove è stato possibile fare il bagno (belle fresche eh!)
Alle 12.00 siamo tornati in barca: abbiamo fatto un tuffo, ci siamo goduti l’aperitivo a base di rum e dopo pranzo siamo partiti per una nuova meta: nei prossimi giorni vi raccontiamo le altre isole!
Per maggiori informazioni su questa crociera, SCARICA SUBITO L’ITINERARIO COMPLETO e per conoscere i prezzi, scrivici a info@traveltik.it.
Potrebbero interessarti anche:
- Vacanze in catamarano: i nostri consigli
- Le 10 isole migliori per un viaggio romantico
- Le Maldive viste dal drone