Questa mattina alle 8, siamo uscite dalla camera e siamo andati a fare colazione alla maniera dei marocchini! Niente croissant, ma pane (badbut) con quattro tipi di “condimento”: miele, olio di argan, burro con origano selvatico, burro di noccioline; il pane era caldo e davvero buono, le salse dai sapori inusuali! Ci è proprio piaciuta questa colazione tipica! Assieme al pane con le salse, i marocchini spesso mangiano la Bzara che è una zuppa di fave con cumino; ovviamente abbiamo assaggiato anche questa e nonostante il fatto che la preferisca per pranzo o per cena, era molto saporita;
Ci siamo poi messi in moto per il lungo tragitto che ci ha portate, nel tardo pomeriggio nell’oasi di Skoura;
Abbiamo raggiunto Marrakesh, costeggiando i numerosi campi da golf costruiti negli ultimi anni in questa zona, dopodiché, abbiamo iniziato a salire nei monti dell’Atlas; i paesaggi in questa zona sono davvero variegati e si trovano zone con colline di terra rossa, passando poi a tratti verdi, per finire poi a monti di terra verdastra data la presenza di Manganese; durante la scalata del monte che ci ha portate fino a duemila metri, abbiamo visto i numerosi villaggi mimetizzati nelle montagne; questo accade perché sono fatti in argilla, utilizzando la terra vicina, perciò il colore è uguale a quello del paesaggio circostante: alcuni si differenziano solo per le finestre e le porte colorate; durante il viaggio ci siamo fermati per fare varie foto e per sgranchirci le gambe abbiamo preso un succo d’arancia poco prima di arrivare a Taddarth dove abbiamo pranzato.
Il pranzo è stato una comica; prima di partire per il Marocco, molti ci avevano detto di fare attenzione a cosa mangiavamo, dove mangiavamo, per evitare di avere poi disturbi di stomaco: oggi abbiamo mangiato forse nel posto più alternativo e uno dei più “sudicini” che abbia mai visto; nella strada principale ci sono dei bar all’esterno dei quali si trovano i macellai con la carne appesa in bella mostra, con tanto di testa della bestia mozzata poco prima; appena scesi dal pulmino, abbiamo scattato qualche foto perché la situazione era davvero pittoresca e ho pensato che, solo i marocchini potevano mangiare in un posto del genere: mi sbagliavo. Un attimo dopo ci siamo accorte che è lì che avremmo pranzato ed è proprio sulla brace che stavamo fotografando, che il macellaio aveva preparato la nostra kefta ovvero la carne macinata. Era pure buona, accompagnata da insalata di pomodori e cipolla, ma la cosa ci ha fatto ricordare che stavamo infrangendo le regole base per evitare problemi di stomaco, consigliate da ogni bravo medico!
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