Tutte le volte che affrontiamo un viaggio, che sia in Italia o all’estero, provo sempre una certa curiosità quando arriva il momento della colazione: rappresenta infatti un momento molto importante del soggiorno perchè ti permette di scoprire molto su una cultura e spesso mi lancio alla ricerca di prelibatezze locali inconsuete rispetto alla classica colazione all’italiana. Fatemi assaggiare quello che volete, meglio se con un caffè latte nel mezzo, ma attenzione: non fatemi saltare la colazione perchè divento una belva!
In Italia si sa, il classico è caffè/caffèlatte/latte/thè accompagnato dalla brioche – anche se c’è chi osa con il tramezzino tonno e mayonese alle 07.30- ma siamo uno dei pochi paesi che ama le colazioni dolci: nella maggior parte del mondo la colazione è sinonimo di energia necessaria per affrontare al meglio la giornata, quindi consiste in un sostanzioso pasto salato;
A tutti i miei clienti in partenza per Keyodhoo, villaggio di pescatori delle Maldive, consiglio di provare il super classico maldiviano: Mass Huni e Roshi. Non fatevi condizionare dagli ingredienti che compongono il piatto, il mix è perfetto e va provato! Il Mass Huni è composto da tonno, cipolla e cocco, accompagnato dai roshi, le piadine fatte con farina e acqua dalle sapienti mani delle ragazze maldiviane. Una volta provato, non si dimentica e non si abbandona più! Da qualche anno assieme al mass huni si beve lo ye-ye, ovvero una bevanda liofilizzata a base di caffè latte dolcissimo. Se lo bevete in Italia probabilmente non lo apprezzate abbastanza, ma alle Maldive ha un sapore del tutto magico! Le famiglie maldiviane talvolta mangiano anche curry di pesce piuttosto piccante, ma che i viaggiatori preferiscono mangiare per pranzo!
Il mio primo brunch, in una domenica di settembre, dopo una lunga serata passata in discoteca, è stato a Dublino. Sono stata a trovare un’amica americana che lavorava nella capitale irlandese e il risveglio fu caratterizzato dal profumo di bacon che si arrostiva in forno, assieme a scrambled eggs, funghi e würstel. Trovo che il brunch sia perfetto per i paesi del Nord, quando le domeniche sono grigie e un po’ malinconiche e si invitano amici a mangiare qualcosa mentre si passa la giornata attorno al tavolo di cucina, magari con il camino acceso, parlando del più e del meno. Una di quelle immagini in stile Ikea, in cui tutto è perfetto.
Un altro risveglio a base di uova, bacon e cipolle è stato quello in Zimbabwe. Dopo aver trascorso la notte in tenda sulle rive del fiume Zambesi, -la mia prima notte in tenda vicino ad elefanti, iene e ippopotami- all’alba ci siamo alzati. I ragazzi avevano allestito il tavolo per la colazione, accanto al fuoco. Poco lontano avevano preparato un secondo fuoco sopra al quale stavano cucinando la tipica colazione inglese ed era esattamente quello che ci voleva in quel momento. Perfetta per affrontare la giornata in canoa sul fiume!
In Giappone, devo dire la verità, non abbiamo osato molto. Quando siamo andati allo Tsukiji market, il mercato del pesce di Tokyo, alle 5 del mattino c’erano già molte persone in giro per le strade e attorno al mercato si trovavano molte bancarelle in cui si trovavano soprattutto brodaglie, zuppe, pesci di ogni genere e strani intrugli dagli odori forti che a quell’ora ci sono sembrati veramente troppo. Ci siamo accontentati di un caffè preso al volo ma dopo aver assistito all’asta dei tonni e dopo aver visitato uno dei mercati più ricchi del mondo, siamo andati a fare colazione: cosa abbiamo mangiato? Ovviamente sushi!
Altra colazione particolare, questa volta dai sapori dolci e delicati, è stata in Marocco: in un piccolo bar lungo il viale principale di Essaouira, frequentato solo da locali, abbiamo mangiato pane accompagnato da quattro salse: miele, olio di argan, burro con origano selvatico, burro di noccioline; ho assaggiato anche la bzara, una zuppa di fave con cumino, che ho apprezzato molto. Durante altre giornate invece abbiamo scelto la colazione francese più classica a base di caffè latte e pain au chocolat!
Nei paesi americani e caraibici le colazioni sono una bomba. Si trovano menù ricchissimi o ancor peggio negli hotel vengono proposti degli enormi buffet: se non ci si limita nelle quantità, i danni sono irreversibili! Che scegliate le uova, i pancakes, i muffin, le brioche o i browines, sicuramente non vi verrà fame fino alle 3 del pomeriggio, visto che le porzioni sono sempre esagerate. Ricordo l’ultima fatta a St. Martin in cui ho dovuto lasciare 3 pancakes su 6 (la porzione normale ne prevedeva 6!) e la cameriera mi ha pure guardato male perchè non avevo finito il piatto!
Queste sono le colazioni più bizzarre che abbiamo fatto: e voi, quali aneddoti ci raccontate?