Full immersion nella capitale austriaca: cosa vedere a Vienna in poco tempo? Ecco una mini guida al centro città con il racconto della nostra giornata in giro tra Hofburg, Casa della Musica, Palazzo di Sissi e molto altro!
A Vienna siamo rimasti due notti e per questo motivo abbiamo dovuto concentrare le visite al massimo, senza perdere troppo tempo! Siamo arrivati giusto per l’ora di cena, da Praga e il tragitto è stato più piacevole del previsto: campi di girasoli e colline che per qualche istante ci hanno fatti sentire a casa; molti terreni vicino a Vienna sono caratterizzati da enormi pale per l’energia eolica, senza farsi troppi problemi, come avviene in Italia, per l’estetica.
A cena, un po’ perchè era tardi, un po’ perchè avevamo voglia di una cucina diversa, abbiamo mangiato giapponese, vicino a Karlplatz. L’hotel Ananas si è rivelato una buona scelta, è un 4 stelle classico nel senso che ci ha offerto l’aspettato, senza però colpirci e sorprenderci come è avvenuto per l’Anna Hotel di Monaco.
Dopo cena abbiamo avuto il tempo per scoprire la capitale austriaca illuminata, abbiamo raggiunto la maestosa Stephansdom, la cattedrale gotica che domina non solo Stephanplatz ma tutta la città intera. Senza troppe mappe o guide alla mano, ci siamo persi volutamente per i vicoli e le stradine del centro, per scoprirle l’indomani con la luce del sole.
Sveglia presto, colazione e via verso il centro, due fermate in metro fino a Karlplatz. Dopo aver attraversato Karntner Strasse, la via centrale, pedonale, ricca di negozi di ogni genere, abbiamo raggiunto di nuovo la cattedrale e con la testa all’insù ci siamo soffermati a guardarla anche con la luce del sole che la rendeva ancor più impressionante per le dimensioni; poi ci siamo spostati verso l’Hofburg, la residenza degli Asburgo per oltre sei secoli. Chiese, palazzi, giardini: anche in questo caso, saranno necessarie varie ore per girarlo nella sua completezza, noi avevamo poco tempo perciò ci siamo limitati ad un tour tuttosommato ridotto. Ci sono visite guidate all’interno di Michaelerkirche, dei Kaiserappartements e di molte altre attrattive dell’Hofburg.
Prima di pranzo ci siamo dati alla cultura e alla musica classica! Siamo infatti andati all’Haus der Musik, il museo della musica che celebra principalmente quella classica. Un museo piacevole e in certi tratti divertente, che consigliamo a chi ama il genere e a chi vuol sentirsi al centro del concerto della filarmonica di Vienna a capodanno! Ci sono infatti due sale che celebrano questo importante evento: al primo piano c’è una saletta cinema con poco più di 20 posti e un megaschermo sul quale viene proiettato un filmato di circa 20 minuti del famoso concerto che termina con la trionfale marcia di Radetzki. Non so a voi, ma tutte le volte che la sento, provo un senso di felicità e di gioia, quasi come se fossì un musicista. Sento proprio l’orgoglio e la carica che questa musica riesce a trasmettere e la mia faccia assume una sembianza inebetita e sorridente.
Io sarei rimasta ancora un’ora là dentro perchè era una vera carica di emozioni positive. Il tempo però era poco, quindi abbiamo proseguito il tour: ci sono sale dedicate ai grandi compositori austriaci, poi dei giochi interattivi per scoprire da vicino tutto ciò che gira attorno al suono e poi siamo arrivati alla parte finale che è la più divertente. Quando durante capodanno alla tele mostrano il concerto della filarmonica di Vienna, al momento della marcia di Radetzki mi viene sempre l’istinto di fingere di essere il maestro d’orchestra, muovendo le dita per dare ritmo ai musicisti: ecco, qui è possibile farlo! Con una bacchetta “magica”, con uno spartito digitale e con l’orchestra proiettata sullo schermo, è possibile sentirsi maestri per un giorno e far suonare i musicisti al ritmo imposto da noi: non sempre con ottimi risultati!!
A pranzo siamo stati in una piazzetta un po’ nascosta, dove ci siamo presi una wiener shnitzel, mangiata con gusto ma non abbiamo ancora capito perchè è uno dei piatti più conosciuti della cucina austriaca: in fin dei conti si tratta di una braciolina fritta, preparata dalle nonne di tutto il mondo, non solo da quelle austriache! Per non farci mancare niente, ci siamo poi fermati a prendere una sacher da Aida, in uno dei moltissimi bar della catena ma non mi ha colpito più di tanto. A dire la verità non mi ha colpito neanche quella del bar Sacher: quella a cui siamo abituati in Italia è più ricca di marmellata e ha una copertura più spessa di glassa al cioccolato perciò, più aspettavo un gusto più deciso.
Il pomeriggio lo abbiamo dedicato a Schonbrunn, il palazzo di Sissi, leggi com’è andata!