“Mollo tutto e parto per girare il mondo!” Quante volte lo avete sentito dire o lo avete pensato voi stessi? Lola e Ivana lo hanno pensato e lo hanno fatto: da 14 mesi sono in giro per il mondo e a quanto pare non hanno nessuna voglia di tornare a casa… o quasi! Le abbiamo intervistate per capire come si vive da viaggiatrici in continuo movimento.
Ragazze la vostra storia ci ha colpito davvero, avete mollato tutto per realizzare il vostro sogno: girare il mondo. Com’era la vostra vita prima di partire?
Eleonora (Lola) 33 anni, sono di Como, ma vivevo a Milano per lavoro, organizzavo eventi per il settore parrucchieri su Milano e mi occupavo degli eventi fieristici in Italia e in Spagna. Ho vissuto in Irlanda e in Messico. Ho sempre amato spostarmi, conoscere luoghi diversi, all’età di 22 anni ho viaggiato in Sud America con zaino in spalla.
Ivana (l’inglesina) 36 anni, sono nata a Londra, da piccola ho vissuto tanti anni a Viareggio, mio padre era italiano, mia mamma è British. Ho lavorato per più di 10 anni nel settore nautico poi grazie alla mobilità mi sono rimessa in gioco e sono diventata a tutti gli effetti un’insegnante di inglese madrelingua. Dall’età di 12 anni ho vinto alcune borse di studio, le quali mi hanno permesso di studiare e lavorare in Europa e negli Stati Uniti.
Siamo due ragazze semplici, senza troppe pretese e con tanti sogni. Più di un anno fa, per l’esattezza il 23 luglio 2013, abbiamo deciso di vivere ciò che veramente desideravamo: viaggiare. Ovviamente non è un progetto eterno, ma fino a che la voglia, le energie e i soldi lo permetteranno, continueremo. Per noi la chiave è rimanere sempre stupite e a bocca aperta di fronte a tutta questa bellezza che il mondo ci offre ogni giorno.
Decidere di partire per un viaggio così avventuroso, non deve esser facile: cosa vi ha spinto a lasciare tutto e partire?
Dopo esserci conosciute in una vacanza a Barcellona, chiacchierando è subito venuta fuori la passione della fotografia e dei viaggi, un po’ per gioco abbiamo iniziato ad organizzare una vacanza in Australia, sognando ad occhi aperti ci siamo dette “sarebbe bello raggiungerla via terra”. Detto e fatto. Abbiamo lasciato il lavoro, preso i risparmi, tanta curiosità e via, volo sola andata per Mosca, il resto è venuto da sé.
Tutto questo era condito dalla voglia immensa di rimetterci in gioco lavorativamente e di imparare qualcosa di nuovo che potesse cambiare in meglio il nostro futuro. Almeno possiamo dire di averci provato.
Il viaggio doveva durare “solo” 6 mesi, ma a quanto pare vi siete trovate bene, visto che siete ancora in giro e non avete intenzione di tornare a casa. Dove avete trascorso gli ultimi due mesi e dove trascorrete i prossimi?
Cerchiamo di vivere ciascun paese per almeno un mese. A giugno eravamo in Myanmar, un paese ricco di meravigliose statue dorate, templi nascosti dietro ogni angolo e monasteri pieni di monaci incuriositi.
A luglio, per la terza volta durante questo viaggio, ci siamo dedicate alla spettacolare Thailandia, visitando il nord: Ayuttaya, Lop Buri, Chiang Mai, Pai, Chiang Rai e come tocco finale Sukhothai. Città antiche, vecchie capitali, rovine, buddha di tutte forme, colori e espressioni. Una miscela esplosiva di storia.
Adesso siamo nel nord del Vietnam 5 km fuori Sa Pa, stiamo facendo volontariato in un centro chiamato Sapa Hope Center. Insegniamo ai più piccoli l’inglese e aiutiamo a costruire il nuovo centro, abbiamo lavorato duro tutta questa settimana e stanotte ha diluviato distruggendo una buona parte della nuova terrazza dove abbiamo messo i tavoli in bambù e le sedie di tronchi di legno. Oggi cercheremo di sistemare il più possibile, almeno adesso i bimbi hanno un posto dove sedersi, disegnare, colorare, sorridere e divertirsi senza pensieri. Domani andiamo a Sa Pa presso un’altra associazione Sapa O Chau, per fare un’altra settimana in una scuola locale, aiutare a finire il cafè e i preparativi per la festa d’autunno del 9.
Il 6 Settembre attraverseremo il confine a piedi con il sud della Cina, faremo di nuovo del volontariato per un paio di giorni in un piccolo villaggio non turistico e poi Kunming a conoscere e essere ospitati da un ragazzo del luogo grazie a couchsurfing. Lì il nostro obbiettivo sarà quello di raggiungere la città con la scuola buddista più grande al mondo Sertar e il Tibet, un sogno fin da piccole.
Verso metà ottobre si dovrebbe attraversare il confine con il Nepal, non sappiamo ancora di preciso come e dove esattamente, ma il nostro scopo principale sarà quello di scalare l’Anapurna da Pokhara.
A fine anno l’idea sarebbe quella di fare il corso di dive master (sub) in due mesi circa a Coron, tornare finalmente nelle Filippine, un paese incantevole grazie alle sue innumerevoli isole. Sarà bellissimo trascorrere il Natale e l’ultimo dell’anno con il nostro nuovo gruppo di amici di immersioni e con Tobias e Rosi, una coppia bellissima, che ci ha ospitate a Maggio 2014 a Sabang sull’isola Oriental Mindoro.
Vivere all’estero, spostandosi spesso, senza un lavoro fisso può essere impegnativo dal punto di vista economico: quanto costa vivere secondo il vostro stile di vita e come trovate i soldi per continuare a esplorare il mondo?
È una domanda che ci fanno in tanti. Sicuramente bisogna avere dei risparmi da parte, viaggiare non è gratis, ma durante questa esperienza abbiamo imparato tantissimi trucchi e segreti per spendere meno senza farci mancare niente. Si può lavorare qualche ora al giorno in cambio di alloggio, delle volte anche vitto. L’autostop ti permette di conoscere persone, posti unici e risparmiate veramente tanto.
Certo è che, bisogna mettere da parte prodotti di marca, cene in ristoranti non locali e hotel con tutti i comfort. Alloggio e trasporto sono le spese maggiori. Noi vivendo di semplicità, prendendo treni o bus lowcost, usando il sito couchsurfing, ascoltando le persone del luogo siamo riuscite a dimezzare, anzì di più, il nostro budget mensile.
Siamo partite con l’idea di utilizzare 1000€ al mese a testa per un totale di sei mesi di viaggio, dopo 14 mesi siamo arrivate a spendere in circa meno di 800€ in due al mese.
Vivere in viaggio è stimolante ma immaginiamo che vi metta davanti a tante scelte: quali sono i vostri progetti per il futuro? Non vi viene mai voglia di tornare a casa?
Delle volte è proprio difficile rispondere sinceramente a queste due domande. Un nostro nuovo sogno è quello di aprire una guest house particolare, non possiamo svelarvi tutto subito, altrimenti qualcuno ci potrebbe rubare l’idea.
Inoltre a noi piacerebbe tantissimo aiutare, stimolare, incitare i giovani di oggi. Trasmettere le nostre energie, idee e esperienze. Far capire che ci sono tanti percorsi diversi da poter intraprendere. Raccontare la nostra storia stravagante, per far ciò, stiamo cercando di aumentare la nostra visibilità il più possibile.
Noi ci domandiamo sempre più spesso, quale sia il momento giusto di tornare e cercare di avverare i nostri desideri. La verità è che dipende quando ci viene chiesto. Dopo 6 mesi di viaggio eravamo quasi pronte a tornare alla nostra quotidianità, dopo 14 mesi il pensiero di tornare alla normalità spaventa un po’.
Quello che ci riassicura è che siamo piene di idee, vogliose di affrontare nuovi progetti, ambiziose e certe che questa esperienza ci ha fatto crescere, migliorare, arricchire e rese più forti e determinate. Se ce lo chiedete dopo una giornata sfrenata di templi, pagode, buddha di tutte le forme e monasteri, anche se sei stanca, l’energia è alle stelle, non vorremmo tornare mai. È chiaro se la stessa domanda ci viene posta dopo una nottata in bianco, su un pullman sporco e rumoroso, magari bagnate dai monsoni e affamate, l’idea di tornare nel proprio letto comodo di casa, ci alletta moltissimo.
È difficile smettere, è una dipendenza all’adrenalina che ti sale ogni volta che assaggi un piatto sconosciuto o strappi un sorriso a un bimbo. Ogni luogo, personaggio, cultura, paese ci regala qualcosa di unico e indescrivibile.
Durante questi giorni di volontariato ci è capitato di incontrare bambini meno fortunati, oggi abbiamo fatto la doccia a Giâ, un bimbo di sette anni, che dorme per strada, lo abbiamo pulito, cambiato, coccolato, gli abbiamo dato da mangiare e soprattutto ci abbiamo giocato. La sera si va a letto stanchissime e ci svegliamo molto presto, però allo stesso tempo siamo rilassate e soddisfatte. Come si fa a dire basta a questo?
Comunque per noi la prima regola, la più importante, dei viaggi lunghi da backpacker è: essere onesti con se stessi, quando il corpo ti fa capire che sei stanca dovresti fermarti un po’. Perchè sì, viaggiare è puro divertimento ma allo stesso tempo, si suda, si fatica e ci si stanca molto. Delle volte basta stare una notte in più del previsto in una città e non fare assolutamente niente, oziare tutto il giorno diventa la parola d’ordine.
Ricaricare le pile è super importante anzi fondamentale. Quando si è stanchi o affamati è lì che incominciamo a ragionare su quando tornare, ma come per magia si innesca un meccanismo contorto. All’improvviso vuoi andare di qua, di là, fare questo, fare quello, vederti con lui, lei, loro… ti senti più forte di prima.
È difficile smettere di viaggiare, cerchi sempre di aggiungere un ultimo itinerario, tappa, meta. Il discorso che ti frega, che ha fregato noi fino adesso, è: facciamolo ora o mai più, chi ci torna da queste parti.
Quello che diciamo noi è ogni paese è una nuova avventura, esperienza da vivere e scoprire.
Come fai a smettere? Per noi adesso viaggiare è diventato una necessità dalla quale non possiamo fare a meno.
Siamo sempre più curiosi di saperne di più: dove vi possiamo seguire e dove raccontate le vostre giornate in viaggio?
Abbiamo aperto da qualche mese un blog dove cerchiamo di pubblicare qualcosa ogni giovedì. In più abbiamo una fanpage su Facebook che aggiorniamo spesso e ci trovate anche su Instagram, Google+ e YouTube.
Negli ultimi tempi sono sempre di più le persone che vogliono lasciare l’Italia per un’avventura in giro per il mondo. Quali consigli volete dare a chi vorrebbe lasciare il posto fisso per realizzare il proprio sogno?
Realizzare i propri sogni dovrebbe essere sempre al primo posto, è anche vero che nella vita delle volte bisogna fare dei compromessi. Sacrificio e preservare per i momenti difficili sono due parole chiave per affrontare un viaggio intenso e emozionante come il nostro. C’è inoltre bisogno di molta curiosità, fantasia e un pizzico di coraggio.
Avere le idee chiare è fondamentale, con questo non vogliamo dire che bisogna programmare tutto. Noi abbiamo prenotato dall’Italia solo un volo per Mosca, il resto piano piano lo abbiamo deciso durante il tragitto con altri vari compagni di viaggio incontrati per la via e con i suggerimenti dei locali.
Noi siamo partite con delle idee ben precise: scoprire nuove culture, imparare nuove tradizioni e vivere delle nuove esperienze al massimo.
Sicuramente un viaggio lowcost così lungo ti costringe a dare priorità diverse, ti costringe a vivere una vita diversa, ma è questo quello che noi volevamo, essere sempre stimolate, spinte al limite e più di ogni altra cosa allargare le nostre menti. Questo viaggio ci ha stimolato, messo a nudo. Altrimenti si poteva rimanere a lavorare per un paio di anni in Australia o Nuova Zelanda e vivere una vita simile a quella in Europa, piena di comfort e vizi futili, ovviamente sempre con le difficoltà di cercare lavoro e confrontarsi con nuove realtà. Non ci fraintendete, appena torneremo a casa, una giornata intera dall’estetista, una decina di aperitivi fatti bene e una succosissima bistecca al sangue con una bottiglia di Amarone, non ce la leverà nessuno.
Se il vostro desiderio più grande è viaggiare, fatelo! Non per forza, dovete farlo come noi. Ognuno possiede il suo “mood”, viaggiare ha un’infinità di sfaccettature, basta trovare la propria.
Semplicemente mettetevi alla prova, in discussione, azzardate, al massimo la strada per tornare a casa si trova sempre.
Viaggiare è sognare, ti regala l’emozione più grande: l’illusione della fuga.