Gli aeroporti mi piacciono proprio. Ogni volta che una partenza si avvicina io non mi preoccupo mai dell’attesa in aeroporto o del volo. Mentre detesto i treni locali e le stazioni ferroviarie che non mi permettono mai di rilassarmi ma mi tengono sempre all’erta, con l’occhio vigile di chi teme di essere derubato in ogni istante, negli aeroporti mi sento bene e osservo tutto ciò che mi gira attorno. Gli aeroporti ogni giorno accolgono storie di incontri, tra sconosciuti, tra amici, tra fidanzati e ogni arrivo ed ogni partenza sarebbero perfetti per la trama di un libro. Avete mai pensato a quante persone ogni giorno si scambiano sguardi in un aeroporto?
Durante l’ultimo viaggio che ho fatto ad Aruba, viaggiando sola da Firenze ad Amsterdam, ho fatto particolare attenzione a tutti coloro che mi circondavano, coloro che come me si trovavano a dover condividere l’attesa. E nell’aeroporto di Firenze, così come in quello di Dubai o delle Maldive o di Tokyo, ho riscontrato dei personaggi tipici che si ripetono in ogni angolo del mondo, dei veri stereotipi che ho classificato in queste 10 figure. Ci scommetto, li avete incontrati anche voi!
1) Il pischello che ascolta la musica tecno. Già a partire dalle 5 del mattino, questi giovani under 20 si siedono vicino a te e credono che tu resti immune al tunz tunz delle loro cuffie: si sbagliano! Anche se hanno le migliori cuffie del mondo, il volume della loro musica tecno è così alto che vi costringeranno a cambiar posto.
2) Quella che ha sempre caldo. Che siano canadesi, olandesi o finlandesi, in ogni aeroporto che si rispetti c’è sempre qualcuna che ha caldo, terribilmente caldo, anche quando fuori la temperatura va poco sopra lo zero. Tu hai maglione, sciarpa e piumino, lei ha la camicia aperta e i pantaloni e i sandali – o ancor peggio – la gonna senza calze. “Italy’s sooo warm in winter, isnt’it?”
3) Quello sempre al telefono. Mettendo da parte gli uomini d’affari che per giusti motivi sono spesso al telefono, chi cavolo devi chiamare alle 6 del mattino?! A quell’ora dovresti solo metterti seduto da una parte e non rompere le scatole al prossimo, che non è succube del tuo stesso fuso orario e vuol fingere di essere ancora nel tepore del letto.
4) La coppia in viaggio di nozze. Loro si riconoscono sempre da lontano: fede fresca fresca che luccica al dito, occhiaie per i postumi della festa, facce inebetite e spensierate di quelli che hanno davanti a loro almeno un paio di settimane di divertimento pagato e pochi pensieri per la testa.
5) Quello con l’invicta. Pur tentando di capire l’amore che lo lega agli anni passati in cui era un ventenne di belle speranze, il 30/40 enne che continua a viaggiare con il suo adorato zaino di scuola, non riesce a liberarsi del passato. Potrebbe comprarsi una borsa più comoda, un bagaglio a mano o lasciare tutto alla fidanzata divenuta poi moglie. No, all’Invicta non rinuncia mai.
6) Gli over (quasi come una categoria di xFactor). Non viaggiamo solo noi gggiovani, anche gli ottantenni si divertono a girare il mondo e talvolta capitano dei nonnetti nel posto vicino che ti fanno tanta tenerezza. Ricordo un paio di anni fa che nella tratta Roma-Dubai il giovanotto in questione, subito dopo essersi seduto, si mise le pantofole per star più comodo. Loro sì che la sanno lunga!
7) Il personaggio famoso (o quello che sembra). Chi frequenta gli aeroporti di Roma e Milano ha ovviamente una probabilità molto più alta di incontrare personaggi noti al grande pubblico: sperando di trovare Ashton Kutcher, Kobe Bryant e Hugh Grant mi sono trovata davanti Carmen Russo, Alessia Marcuzzi e Facchinetti e un ex calciatore della Roma che ovviamente è stato riconosciuto da Ale e non da me.
8) La coppia che ha litigato. Anche io sono rientrata in questa categoria, un paio di volte. Si litiga in aeroporto perché qualcuno fa tardi e l’altro si arrabbia temendo di perdere il volo, si litiga perché i bagagli pesano troppo “e io te l’avevo detto”, si litiga perchè i lunghi voli stressano i fumatori. E le coppie che hanno litigato sono evidenti: seduti vicini ma non troppo, con il broncio, ognuno col proprio biglietto e passaporto per poter girare liberamente e una frase stampata in testa: tanto lo sapevo che finiva così.
9) Quella col tacco 14. A meno che tu non sia una modella di Victoria’s Secret che ha preso il primo volo dopo la sfilata, senza avere il tempo di cambiarsi, dove cavolo vai col tacco 14? Non dico di stare in tuta -io sono contro la tuta in aereo- ma dovrebbero vietare per legge di salire a bordo coi tacchi. Proprio come vietano i liquidi, le bombe e le forbicine, dovrebbero vietare anche le scarpe fighe. Altrimenti noi con le snickers passiamo male!
10) Le famiglie bilingue. Sembrano uscite dalle pubblicità del Mulino Bianco, anzi di più. Sono così fighe che vorrei sempre andare a stringere la mano ai genitori perchè chi cresce figli insegnando loro due lingue, gli offre un futuro migliore. Lo dico perché so quanto è difficile imparare una lingua correttamente e queste creature italo-inglesi, giappo-americane o franco-ungheresi hanno una marcia in più.
Non ditemi che sono l’unica ad osservare le persone vicino a me in aeroporto: avete trovato anche voi qualcuno di loro durante i vostri viaggi?
Photo Credit: Lotus Carroll via Compfight cc
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